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Progetta, realizza, collauda, gestisce e manutiene progetti nell’ambito delle telecomunicazioni, civili ed industriali.

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Grazie alle risorse del PNRR è stato raddoppiato l’investimento italiano nel settore Spazio

2022-06-15 15:53

Arturo Cosentino

Il mondo delle telecomunicazioni,

Grazie alle risorse del PNRR è stato raddoppiato l’investimento italiano nel settore Spazio

Il settore spaziale può diventare un settore basato su grandi progetti e competenze di eccellenza e apertura all’innovazione. 4,6 miliardi d'investimeto.

Il settore spaziale può diventare un settore basato su grandi progetti e competenze di eccellenza e apertura all’innovazione, ha detto, recentemente, il ministro Vittorio Colao, con delega anche al coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali. 4,6 miliardi

di investimento italiano nel settore Spazio Il budget italiano impiegato sullo Spazio poteva già contare su: circa 2 miliardi di euro di finanziamenti del piano triennale dell’Agenzia Spaziale Italiana e 300 milioni di euro per la quota della partecipazione italiana al programma Artemis con la Nasa, rifinanziato nell’ultima legge di bilancio. A questo budget nazionale si aggiungono i 2,3 miliardi del Pnrr, di cui 1,47 miliardi dalla RRF europea e 800 milioni dal fondo complementare. Anche questi ultimi sono stati già integralmente assegnati ai diversi soggetti attuatori.

Un investimento totale di 4,6 miliardi di euro che ci consente oggi di imprimere una nuova ambizione strategica italiana sullo spazio, intervenendo su 4 macro direttrici di intervento: investire nelle Comunicazioni satellitari sicure (SatCom), che ci potrà consentire di ri-posizionare l’Italia in questo ambito, con un ruolo primario nelle iniziative europea di GovSatCom e di Secure Connectivity; raggiungere una leadership europea nel campo dell’Osservazione della Terra, dove prevediamo di investire oltre 1 miliardo del Pnrr, abilitando tutta una serie di servizi a terra a favore sia della domanda istituzionale che dello sviluppo di un mercato commerciale; aumentare la capacità di investimento nei sistemi di accesso allo spazio sollecitati dal forte avanzamento tecnologico che interessa questo settore; promuovere i cosiddetti “Servizi in orbita”, nella fornitura di moduli per l’occupazione dello spazio Leo e dello spazio cislunare, per poterci posizionare al meglio nell’esplorazione lunare, anche grazie alla forte collaborazione con la Nasa sul programma Artemis. Il Governo ha reputato che l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) da sola non potesse gestire questa mole di lavoro e che, su alcuni progetti dove la collaborazione europea è di fondamentale importanza, valesse la pena provare ad ingaggiare l’ESA per l’attuazione di alcune progettualità e focalizzare l’Asi su alcuni progetti di maggiore importanza strategica e industriale. Così è stato deciso di affidare all’Agenzia Spaziale Europea, sempre in collaborazione con l’ASI, lo sviluppo operativo dei programmi sui lanciatori – che storicamente l’Italia ha sempre realizzato in ambito Esa – e del programma sull’Osservazione della Terra, dove la possibilità di utilizzare l’Esa per costruire la più ampia collaborazione europea.

La nostra Agenzia spaziale mantiene un ruolo centrale nei programmi Pnrr: su Space Factory 4.0, per creare fabbriche intelligenti indirizzate alla produzione di piccoli satelliti; nello sviluppo di un sistema duale di Comunicazioni Satellitari Sicure; sul potenziamento dello Space Center di Matera che estende gli investimenti italiani anche al Mezzogiorno; sulla In-Orbit Economy, per il rafforzamento della capacità nazionale di sorveglianza dello spazio e del servicing in orbita. Nei lanciatori ci siamo quindi impegnati per lo sviluppo e il test in orbita di nuove tecnologie di propulsione (il test a terra del primo motore M10 a propulsione liquida metano ossigeno è stato recentemente concluso con successo), e per lo sviluppo di un nuovo motore green ad alta spinta per le prossime generazioni di lanciatori.

 

Fonte: QualEnergia

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